Se ha dicho sobre "Y habré vivido"

Se ha dicho de "El violinista de Argelès"

jueves, 20 de junio de 2019

Un poema en italiano de "Y habré vivido"


Allora


avevo diciott’anni e immaginai un porto di Anversa, un vicolo buio che sfociava in acque brumose, tra mercanzie di luoghi lontani come ammucchiate rovine; e un uomo, un estraneo, un passaggio zenitale in mezzo alle sirene occasionali delle navi in mezzo all’opacità dell’alba in mezzo alla mia debolezza.

Qualcuno mi aspetta, scrissi. Sarà quello sconosciuto.

Il porto di Anversa era un film muto, la nebbia era una dissolvenza in bianco e nero, in un profilo di corpi mansueti in un profilo di edificazioni permeabili in un profilo di mani illuminate nel profilo di uno sconosciuto.

Giungo attraverso queste parole. Torno al racconto, ai moli.

Lo dico e non ho altro che questa visione inventata per seguirmi ora in quell’ora.

(Traducción de Paola Laskaris)

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